Quella rappresentazione sacra e profana chiamata Commedia. Per il cartellone “Periferie e non solo”, venerdì 12 (in matinée scolastica) e sabato 13 novembre alle ore 21 al TaTÀ di Taranto, in via Deledda ai Tamburi, in scena “La ridiculosa commedia”, regia Claudio De Maglio / Savino Maria Italiano, testo originale I Nuovi Scalzi, con Savino Maria Italiano, Olga Mascolo, Ivano Picciallo, Piergiorgio Maria Savarese, luci Tea Primiterra, musiche originali Piergiorgio Maria Savarese, maschere Zorba Officine Creative, produzione I Nuovi Scalzi. Durata 80’. A seguire, proiezione del video “La nascita del giullare” di e con Dario Fo (1977, 22′, lingua italiano e grammelot), da “Mistero buffo” (1969). Modera il giornalista e critico teatrale Massimo Marino.
La storia è ambientata a Barletta, molto tempo dopo l’epico scontro cavalleresco della “Disfida”. Tuttavia i protagonisti sono pensati come discendenti di alcuni partecipi di quella vicenda storica romanzata anche da Massimo D’Azeglio. In una giornata come tante altre Friariello, un semplice contadino, si trova ad essere preso di mira da Pantalon De Borghia, un avido imprenditore edilizio, e dal dottor Graiano d’Asti, un politico facile alla corruzione. In quello stesso giorno è di ritorno a casa Florenzia, figlia dell’imprenditore, che, dopo molti anni in viaggio alla ricerca della propria libertà, è costretta a tornare a casa avendo terminato ogni risorsa economica datale dal padre.
Uno spettacolo dove la tradizione delle maschere del teatro italiano e le tecniche della Commedia dell’Arte si uniscono ad un linguaggio moderno, dinamico, non formale. Attraverso la comicità basata sul gioco degli equivoci, la compagnia riflette su alcuni temi molto attuali: il potere della speculazione edilizia e della corruzione politica, il diritto alla libertà di scelta del proprio futuro, il rapporto genitori-figli, l’importanza del prendersi cura della propria terra, intesa in generale come bene comune. Gli attori sono sempre in scena: la loro capacità di giocare dentro e fuori la scena rapisce il pubblico in un ritmo incalzante di avvenimenti, lazzi, musiche dal vivo, suoni, poesia e bravura attoriale. È il puro gioco del teatro fatto dagli attori, che crea la magia e la bellezza di questo spettacolo, che ha ottenuto un grande successo all’estero.
Tratto da “Mistero buffo” e ispirato da un testo duecentesco riscoperto nell’800 da un ricercatore siciliano, il monologo teatrale “La nascita del giullare” (1977) è la descrizione di una trasformazione: dalla condizione umana di sottomesso a quella di protagonista. In grammelot, una lingua inesistente, composta da suoni e da gesti, il contadino diventa giullare trovando la forza di raccontare sofferenze e ingiustizie non con autocommiserazione ma con l’arma potente della satira e dell’ironia. Ad incitarlo in questo ribaltamento è stato lo stesso Gesù Cristo, che vuole tutti liberi, consapevoli della propria forza e dell’importanza dell’agire collettivo per diventare padroni del proprio destino.
Presentato per la prima volta nel 1969, e da allora replicato centinaia di volte, sempre in forme ed estensioni diverse, “Mistero buffo” è universalmente riconosciuto come il capolavoro di Dario Fo, uno spettacolo-mito entrato di diritto nella storia del teatro contemporaneo. È la terza opera più rappresentata al mondo: è stata protagonista di 574 produzioni in 40 Paesi e tradotto in 16 lingue. Il 22 aprile 1977 la seconda rete della RAI manda in onda la prima puntata del ciclo di trasmissioni dal titolo “Il teatro di Dario Fo in TV”. Il primo spettacolo è “Mistero buffo”. La giullarata popolare del premio Nobel riceve la condanna del Vaticano e una denuncia per vilipendio della religione. Santa Sede e DC chiedono invano la sospensione delle otto puntate.
Biglietto 10 euro, ridotto 8 euro (under 25 e over 65). Prenotazioni obbligatoria al numero 366.3473430 (anche whatsapp) in orario d’ufficio. Nel rispetto della normativa vigente, per accedere all’area dell’evento è necessario il green pass, non richiesto ai minori di 12 anni.
Il cartellone “Periferie e non solo” è realizzato dal Crest nell’ambito del progetto regionale “Custodiamo la cultura in Puglia 2021”, in collaborazione con Provincia di Taranto, Comune di Taranto e associazione Il Serraglio – Vicoli Corti.