La Puglia rifiorisce da Galatina, città che ha dato i natali al dolce tipico leccese ‘il pasticciotto’, dove Piazza Dante Alighieri con il monumento ai Caduti sono stati adornati con fiori e composizioni floreali, mentre i floricoltori salentini hanno donato lisianthus, statici e gerbere ai turisti tornati in Puglia dopo un anno di assenza a causa del Covid.
E’ la ‘mobilitazione gentile’ green e floreale nel pieno rispetto delle misure di sicurezza anti virus a colpi di petali e colori organizzata dalla Coldiretti Puglia in collaborazione con AFFI (Associazione Floricoltori e Fioristi Italiani) e Federfiori a Galatina, ma anche in altre città italiane per dare la possibilità a tutti di partecipare alla giornata nazionale dedicata al florovivaismo Made in Italy.
Annoverata da Forbes come una delle città del sud Italia che vale la pena visitare, le piazze e le vie del centro storico di Galatina – spiega Coldiretti Puglia – sono come i corridoi e le sale di un museo a cielo aperto, in cui ci si imbatte in una moltitudine di chiese cinquecentesche e palazzi antichi, testimonianza delle origini signorili di questa città che è stata colorata dalle opere d’arte floreale.
Le composizioni floreali della durata di 24 ore per l’iniziativa “Ripartiamo con un fiore” sono il segnale di ripartenza – sottolinea la Coldiretti regionale – e di benvenuto con i fiori in regalo ai turisti italiani e stranieri che stanno tornando in Puglia, una delle mete più gettonate dell’estate 2021, da parte di un settore strategico per l’economia, il lavoro e la qualità della vita, con le aziende di fiori, piante fiorite ed ornamentali che rappresentano il 41,5% delle imprese florovivaistiche attive nel Mezzogiorno, messe a rischio dall’emergenza Covid, con la concorrenza sleale di importazioni dall’estero ed il crollo delle vendite causato dalla pandemia con il record storico negativo di piante e fiori mandati al macero.
Far rifiorire città, piazze e viali è un segnale di speranza per sostenere il ritorno alla vita di comunità nelle piazze, dei musei, dei luoghi di cultura e arte – insiste Coldiretti Puglia – dopo l’isolamento imposto dal Covid con garofani, gerbere, lilium, achillee, limonium, solidago, statici, lisianthus, aspidistre, aralie, monstere, ruscus e gerbere coltivate in Italia.
La pandemia ha spinto quasi 7 cittadini su 10 (68%) ad andare a caccia di piante e fiori nei vivai per abbellire le proprie case e i giardini – aggiunge Coldiretti – per combattere afa e caldo, per difendersi da zanzare e insetti molesti o addirittura per coltivare direttamente frutta e ortaggi da portare in tavola.
Una vera piante-mania – sottolinea la Coldiretti – evidenziata dalla stessa Bankitalia che nell’ultima relazione annuale del Governatore Ignazio Visco ha rilevato come nell’anno della pandemia sia raddoppiato l’interesse per le case con giardino con un profondo cambiamento nel mercato immobiliare spinto dalla voglia degli italiani di spazi verdi sia all’interno che all’esterno delle abitazioni.
Per godersi un po’ di piante il 74% delle famiglie può contare almeno su un balcone mentre il 42% vive proprio in una casa con giardino che nell’anno della pandemia è stato un vero e proprio sfogo per adulti e bambini spiega Coldiretti secondo dati Gfk Sinottica.
Se in passato erano soprattutto i più anziani ad avere il pollice verde, memori spesso di un tempo vissuto in campagna, adesso – sottolinea la Coldiretti – la passione per le piante dopo le lunghe settimane di lockdown si sta diffondendo anche tra i più giovani o tra persone che di solito non si occupavano di vasi, torbe e trapianti.
L’uscita dalla pandemia ha rafforzato la voglia di verde dei cittadini con il settore florovivaistico che ha pagato però – continua Coldiretti – un prezzo pesantissimo all’emergenza Covid, un vero e proprio tsunami senza precedenti nella storia dell’Italia – sottolinea la Coldiretti Puglia – con l’azzeramento eventi pubblici, fiere e assemblee, cresime, comunioni, battesimi e sposalizi oltre al rallentamento se non la paralisi della manutenzione di parchi e giardini e degli investimenti in verde pubblico.
“Il settore florovivaistico è fra quelli più duramente colpiti dagli effetti economici generati dalla pandemia ma dimostrando una grande capacità di resilienza è anche fra quelli che si sta riprendendo più rapidamente con una forte domanda anche dall’estero dove si registra un aumento record del 33% delle esportazioni di piante Made in Italy nel primo trimestre del 2021 che impone la tutela di un comparto e chiave del Made in Italy agroalimentare con un valore della produzione di fiori e piante che arriva a 300 milioni di euro in Puglia”, afferma Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia.
Il settore florovivaistico in Puglia con il distretto in provincia di Lecce di Taviano e Leverano che si estende anche ai comuni limitrofi di Alliste, Maglie, Melissano, Nardò, Porto Cesareo, Racale e Ugento e quello della provincia di Bari con al centro della produzione e degli scambi Terlizzi, Canosa, Bisceglie, Molfetta, Ruvo di Puglia e Giovinazzo, e altre realtà aziendali sparse nel resto della regione – denuncia Coldiretti Puglia – ha vissuto un crack senza precedenti nel 2020 a causa dell’emergenza Covid con il crollo degli ordini e il blocco dei mercati esteri ed internazionali con milioni di fiori e piante rimasti invenduti per un settore che sviluppa in Puglia una Produzione Lorda Vedibile di oltre 300 milioni di euro.
In provincia di Lecce il settore florovivaistico rappresenta ben il 12,4% della produzione agricola, mentre in provincia di Bari l’agricoltura il settore florovivaistico costituisce il 5,8% del valore della produzione agricola. In realtà, confrontando la distribuzione delle aziende per classi di superficie, si denota che, in termini di dotazione in fattore “terra”, le aziende pugliesi sono mediamente più grandi della media nazionale.
Delle 853 aziende floricole il 65% si colloca tra 1 e 5 ha mentre a livello nazionale la stragrande maggioranza delle aziende (58,2%) ha una superficie inferiore ad 1 ettari.
Il settore florovivaistico ha pagato un prezzo pesantissimo alla crisi causata dalla pandemia. Un vero e proprio tsunami senza precedenti nella storia dell’Italia dove per effetto delle misure di sicurezza anti virus e dei timori legati al contagio – evidenzia Coldiretti Puglia – sono stati azzerati eventi pubblici, fiere e assemblee, cresime, comunioni, battesimi e sposalizi.
Per aprire nuovi mercati – continua Coldiretti Puglia – va finanziata la promozione del settore e dei consumi nazionali ed esteri per un vero rilancio di piante e fiori Made in Italy.
Infine grandi aspettative dal Recovery Plan: digitalizzazione delle campagne, foreste urbane per mitigare l’inquinamento in città, invasi nelle aree interne per risparmiare l’acqua, chimica verde e bioenergie per contrastare i cambiamenti climatici sono – conclude Coldiretti – assi strategici di intervento anche per il settore dei fiori e delle piante, per dare sostenibilità alla crescita e garantire la sicurezza ambientale del Paese.