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Il Rotary e l’Ensemble “Vox et Anima” fanno risplendere il genio musicale di Mons. De Fidio

Mons. De Fidio

Dopo 65 anni dalla morte, torna a brillare il “genio” musicale di mons. Antonio De Fidio, sacerdote, organista e compositore andriese.

E’ pronto per la distribuzione, infatti, il cd dal titolo Antonio De Fidio – La musica sacra di Andria prodotto dal Rotary Club “Andria Castelli Svevi” e realizzato dall’Ensemble Vox et Anima diretta da Benedetta Lomuscio.

Le prime copie sono state consegnate simbolicamente al Vescovo diocesano, mons. Luigi Mansi, e al Sindaco di Andria, Giovanna Bruno.

Il cd contiene dieci brani, fra inni, mottetti e pastorali, ordinati seguendo la data di composizione e scelti fra le oltre 150 composizioni lasciate dal sacerdote musicista. Una scelta non facile, quella operata da Michele Carretta (Incaricato per la Musica sacra della Diocesi di Andria) e dalla direttrice Lomuscio per “coprire” più di quarant’anni di fervida attività creativa che ha accompagnato mons. De Fidio fino a pochi giorni prima della sua dipartita.

Il progetto nasce dal fortunato incontro fra il Rotary Club “Andria Castelli Svevi” e il “duo” Carretta – Lomuscio, in occasione di una serata organizzata dall’associazione per presentare la loro pubblicazione intitolata “La divina arte dei suoni. Vita e opere di mons. Antonio De Fidio”.

«In quel primo lavoro di ricerca – spiega Carretta – si è tentato di ricostruire la figura e l’operato di mons. De Fidio attraverso le testimonianze di coloro che lo avevano conosciuto e i documenti conservati negli archivi diocesani. Il cd suggella e impreziosisce quella pubblicazione e, soprattutto, allarga la platea degli appassionati e anche dei semplici curiosi che intendono accostarsi alla riscoperta di un altro personaggio che ha donato lustro e prestigio alla città»

Il presidente del Rotary, Andrea Leone, ha spiegato che «la figura e le opere del sacerdote, troppo a lungo confinate sotto la polvere di un oblio immeritato e ingeneroso, dovevano tornare a splendere». E ha aggiunto: «La mission propria del Rotary è quella di promuovere cambiamenti positivi nelle comunità di riferimento. Così, un progetto eminentemente culturale come quello di cui parliamo ci offre la possibilità di mettere in campo un’iniziativa che riteniamo importante sul piano sociale: gli eventuali contributi raccolti con la distribuzione del cd, unitamente al sostegno assicurato dal Club e da partner sensibili al tema, saranno destinati alla istituzione di un Corso di Canto corale riservato ai bambini e ai ragazzi del quartiere San Valentino, in collaborazione con la parrocchia San Riccardo e la scuola “Salvemini”».

Il sindaco, Giovanna Bruno, ha manifestato «il compiacimento e la gratitudine dell’intera cittadinanza per il prezioso contributo del Rotary alla crescita culturale e alla promozione sociale di un territorio che è uno scrigno pieno di risorse umane, intellettuali, progettuali spesso inespresse o addirittura dimenticate». La scelta di associare la figura e le opere di mons. De Fidio – ha proseguito il Primo cittadino – «rappresenta plasticamente quella linea di continuità che accomuna la preghiera al desiderio di un quartiere di sentirsi – ma per noi lo è a pieno titolo – parte integrante della comunità. Il canto corale, del resto, è sempre un’esperienza di solidarietà e di confronto; la polifonia nasce solamente dall’intreccio armonioso e reciprocamente rispettoso delle voci. Cantare insieme, insomma, educa al rispetto e alla comprensione dell’altro. E’ così che crescono le persone e la comunità».

Nei giorni scorsi, il Rotary aveva consegnato la prima copia del cd al Vescovo diocesano, mons. Luigi Mansi. «Ho conosciuto mons. De Fidio attraverso le testimonianze dirette dei sacerdoti più anziani della diocesi – ha commentato il Pastore della Chiesa andriese – Me ne è stata descritta la personalità e la sua totale dedizione al ministero sacerdotale, ma anche la profondità delle sue composizioni. Ho sempre nutrito, in cuor mio, il sogno di potere, un giorno, immergermi nelle sue melodie, ma il Rotary e l’Ensemble non potevano saperlo. Per questo, esprimo tutta la mia gioiosa gratitudine ai promotori di questa iniziativa: è un regalo inaspettato per me, ma soprattutto è un regalo prezioso per tutto il corpo ecclesiastico, sia per la sua portata culturale che per la sua dimensione liturgica».

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